Comunali a Boves. Chi c’è batta un colpo.

La prossima primavera, tra aprile e giugno, si voterà per le elezioni provinciali e comunali.

Si rinnoverà, quindi, anche il Consiglio comunale di Boves.

Quando esisteva la cosiddetta prima repubblica e vi erano i tanto deprecati partiti, questi organizzavano riunioni, assemblee anche pubbliche. Discutevano, proponevano, spesso litigavano, ma si capiva quali liste vi sarebbero state, quali erano i programmi e quali giudizi venivano dati sulle giunte (e i sindaci) precedenti.

Oggi, a nove mesi dal voto, a sette dalla presentazione delle liste, a tre o quattro dalla loro formazione, nessun bovesano e nessuna bovesana hanno ancora capito che cosa succederà.

Si parla di incontri (segreti?) di ex democristiani, di assessori che dovrebbero essere riproposti e altri no, di candidati che si propongono (a chi?). Insomma un gran pasticcio.

Non sarebbe meglio giocare a carte scoperte? Se la sinistra ancora esiste perché non propone un incontro aperto per discutere di temi, programmi, problemi?

Questioni sociali, difficoltà nei comuni davanti alla cura Tremonti e al taglio dei trasferimenti dallo Stato, problemi ambientali, acqua, rifiuti, qualità dell’aria, situazione del volontariato, politica culturale, occupazione, aumento dei prezzi, urbanistica, viabilità, verde pubblico. La lista è lunga e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Pensiamoci, anziché fare i tifosi e ripetere pettegolezzi da bar.

Sergio Dalmasso